The Public Theater
425 Lafayette (East 4th St. & Astor Pl.), NY 10003
Web
www.publictheater.org
Contatti
(212) 5398500
Metro
R, W (8th St./NYU);
6 (Astor Pl.)
L’edificio fu costruito da William B. Astor, figlio del fondatore della biblioteca, John Jacob Astor, che diede l’incarico all’architetto di origine tedesca, Alexander Saeltzer, che tra l’altro progettò la Anshe Chesed Sinagoga. La struttura segue lo stile Rundbogenstil, una variazione della scuola neoromanica particolarmente diffuso in Germania. La costruzione iniziò nel 1849 e fu completata in tre fasi successive, nel 1853 l’ala sud, nel 1859 la centrale e nel 1881 quella nord. Fu la prima biblioteca pubblica della città e nel 1895 fu unita con la Tilden Foundation e la Lenox Library per costituire la New York Public Library. Tra il 1921 e il 1965 il palazzo ospitò la sede della Hebrew Immigrant Aid Society (HIAS), una grande società che si occupava dell'immigrazione nella “terra della libertà” di moltissimi profughi. Quando la HIAS fu trasferita, l'edificio fu salvato dalla demolizione grazie all'impegno del produttore Joseph Papp, che lo propose come sede permanente del New York Shakespeare Festival. I restauri furono eseguiti sotto la supervisione dell'architetto italiano Giorgio Cavaglieri, lo stesso del Jefferson Market Courthouse e furono completati nel 1967, mantenendo il disegno originale di gran parte dell'interno. Il teatro fu inaugurato il 29 ottobre 1967 con il controverso musical
Hair, i cui produttori proposero sempre qui un altro famoso musical,
A Chorus Line, che fu rappresentato poi a Broadway per quindici anni.
Nel 1991 Papp morì e l’anno successivo il teatro fu rinominato “Joseph Papp Public Theater” in suo onore.
Fonti
Kenneth T. Jackson, Lisa Keller, Nancy Flood.
The Encyclopedia of New York City: Second Edition. Yale University Press, 2010. p. 1057
Francis Morrone.
The Architectural Guidebook to New York City . Gibbs Smith, 2002. pp. 93-94
The Public Theater (Wikipedia)
Link utili
Streetscapes/The Old Astor Library, Now the Joseph Papp Public Theater (The New York Times)